Il 7 ottobre 2013 il Senato ha approvato il c.d. Decreto Valore Cultura, convertito in Legge e pubblicato in G.U. ieri ed oggi entrato in vigore, un decreto che comprende la norma che introduce una semplice autocertificazione da consegnare in Comune e mette fine al calvario di licenze e autorizzazioni necessarie per organizzare un concerto dal vivo.
Da oggi in Italia, quindi, sarà più facile produrre, suonare, ospitare ed ascoltare musica dal vivo. Linfa vitale per la musica italiana, per tutte le persone che vi lavorano e per la nostra cultura.
Non saranno più necessarie le licenze del Questore (art.68 T.U.L.P.S.) e dell’autorità locale di pubblica sicurezza (art.69 T.U.L.P.S.). Ai locali che organizzano musica dal vivo sarà quindi sufficiente presentare una autocertificazione allo sportello unico delle attività produttive del comune di loro appartenenza.
Unici due limiti da rispettare è il numero di presenze al concerto, che deve essere inferiore a 200 spettatori, e lo stop alla musica entro le ore 24,00.
Altre importanti novità previste dalla nuova normativa sono rivolte ai giovani artisti sia italiani che stranieri che potranno prendere in affitto a canoni super agevolati (max 150 euro al mese) locali messi a disposizione ogni anno dallo Stato scelti tra beni confiscati alla mafia e dismessi, caserme e scuole militari inutilizzate.
Per le imprese produttrici e organizzatrici di spettacoli di musica dal vivo è prevista l’introduzione del credito d’imposta “al fine di agevolare il rilancio del sistema musicale italiano”nel limite di spesa di 4,5 milioni di euro annui e fino ad esaurimento delle risorse disponibili, nonchè per le imprese produttrici di fonogrammi e videogrammi musicali. Tale credito d’imposta è pari al 30 per cento dei costi sostenuti fino all’importo massimo di 200.000 euro nei tre anni d’imposta.
Bisogna specificare che, oltre ai fondi stanziati per musei e fondazioni liriche, i fondi messi a disposizione per il triennio 2014-2016 sono elargiti per favorire anche gli artisti emergenti per le opere prime e seconde nonchè le etichette discografiche nate prima del 2012 e non controllate da editori già proprietari di altri supporti di diffusione quali radio o Tv. In pratica, il credito d’imposta già attivo da tempo in campo cinematografico grazie al quale si è resa possibile la promozione e diffusione di opere a cura di artisti emergenti, è stato previsto anche per gli spettacoli di musica dal vivo con la conseguenza che le imprese interessante potranno “guadagnare” fino ad un massimo del 30% su quanto investite e detrarlo, dunque, da quanto dovuto al fisco.
Se da un lato si inneggia alla vittoria, resta però il punto cruciale della S.I.A.E.. La società che tutela di diritti d’autore, infatti, continua a mantenere il suo costoso monopolio sui concerti dal vivo.
Il Decreto-Legge n. 91/2013 del 7 agosto 2013 è stato convertito con modificazioni dalla L. 7 ottobre 2013, n. 112 (in G.U. 08/10/2013, n. 236) quì di seguto il link con il testo completo della nuova normativa http://www.lexitalia.it/leggi/2013-112.htm